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Roman Polanski
di Luigi Stocchi & Fabio Anfossi

“IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA
MOSTRI” (Goya)
Un’eccentrica mente travagliata, frutto della triste infanzia
violentata dal ghetto, che si ripercuote nella sua filmografia, partorendo
capolavori impregnati di profondi risentimenti e incentrati su un pessimismo
grottesco ed un perverso sesso-centrismo. Come spesso accade, anche nella vita
privata, la sua impulsiva psicosi lo condiziona ed offusca.
Rajmund Roman Thierry Liebling nasce a Parigi il 18 agosto 1933 da Ryszard
Liebling, scultore e pittore polacco, e dalla russa Bula Katz-Przedborska,
entrambi di origini ebraiche. A causa della crescente ideologia
nazionalsocialista tedesca in territorio francese, Roman e i genitori si
trasferiscono a Cracovia. Dopo pochi anni le armate naziste occupano la
Repubblica Ceca e la famiglia Liebling viene rinchiusa nel ghetto della città.
Solo il figlio riesce a scappare e viene nascosto presso una famiglia polacca.
Dopo il conflitto mondiale Roman si dedica alla recitazione, al teatro e alla
regia. Ottiene il diploma alla Scuola Nazionale di Cinema di Lodz nel 1959. Il
suo primo piccolo successo è recitando in Generazione di Wajda nel 1955 e nello
stesso anno debutta anche nella regia con Rower, in cui ha anche il ruolo di
protagonista. La prima grande opera risale al 1962: Il coltello nell’acqua, in
cui l’ombrosa indole del regista inizia a far capolino e a mettersi in evidenza
con la candidatura agli Oscar per il miglior film straniero. Roman getta un
sasso nello stagno della cinematografia polacca e solletica, perfino, quella
internazionale. L’ambiente polacco è però ristretto e non abbastanza appagante
per le sue ambizioni, perciò migra in Francia e poi in Gran Bretagna, dove ha la
fortuna di collaborare con lo sceneggiatore francese Gerard Brach. Dal fruttuoso
sodalizi nascono: Repulsione(1965), Cul-De-Sac(1966) e Per favore non mordermi
sul collo(1967). Film caratterizzati da una torbida visione della realtà e
grottesche distorsioni psicologiche talvolta ironicamente caricaturali, talvolta
amaramente pessimiste. Nel 1968 si trasferisce negli Usa: qui trova un terreno
particolarmente fertile e produce grandi successi. Il primo è Rosemary’s Baby,
tratto dal romanzo di Ira Levin, con la partecipazione di Mia Farrow e John
Cassavetes. Il marchio di Roman non passa inosservato in questo thriller noir:
un uomo concede la propria sposa al diavolo in cambio di successo e fortuna
nella carriera. Arriva la seconda candidatura all’Oscar per il regista. Nel 1969
una tragedia sconvolge la mente di Polanski: la sua seconda moglie, Sharon Tate,
all’ottavo mese di gravidanza, viene uccisa a casa sua, insieme ad amici, dalla
setta di Charles Manson. Il lavoro stesso del regista subisce un brusco
rallentamento; nel 1971 esce Macbeth. Ritorna la collaborazione tra il regista e
lo sceneggiatore Brach; insieme lanciano il film Che? con Marcello Mastroianni,
una commedia “ai confini della realtà”. Nel 1974 Roman sfiora la perfezione nel
suo operato con il capolavoro Chinatown. Il successo è enorme ed inarrestabile,
ottenendo ben undici nominations agli Oscar. Quell’esotico gusto che
contraddistingue un brillante thriller, rendendolo pulsante di suspense,
intensificato da un malinconico e tragico deterioramento dal punto di vista
sociale e familiare. Tutto questo permesso, anche, dai due interpreti
straordinari come Jack Nicholson e Faye Dunaway. Nonostante Hollywood abbia
spalancato le porte al regista, questo preferisce tornare in Europa, dove a
Parigi può girare e recitare ne L’inquilino del terzo piano(1976). Questa
pellicola chiude quella che viene nominata la “trilogia dell’appartamento”,
incominciata e continuata con Repulsione e Rosemary’s baby. Con discreto
successo presenta nel ’79 Tess, grazie al quale si aggiudica il premio César per
miglior film, un’ulteriore nomination all’oscar per la miglior regia e miglior
film. Seguono anni un poco deludenti e di stasi produttiva, finché nel 1988 esce
il suo Frantic, ancora una volta girato a Parigi, con protagonista Harrison
Ford. Tocca poi al thriller erotico Luna di Fiele(1992) in cui gravosi intrighi
di coppia si divincolano su una nave da crociera. Roman cade nuovamente in un
periodo di stallo, durante il quale lavoricchia con film minori ed adattamenti
teatrali di sue vecchie pellicole. Torna in auge con La nona porta nel 1999, con
Johnny Depp. Ma è nel 2002 che trionfa con Il pianista, rappresentando
l’autobiografia di un musicista polacco di origini ebraiche(Adrien Brody) che
sopravvive all’occupazione tedesca grazie alla forza della musica. E’ evidente
l’analogia ed il parallelismo tra il soggetto del film ed il regista. Polanski
guadagna la Palma d’oro al festival di Cannes e l’Oscar: la statuetta viene
ritirata da Harrison Ford, non potendo il regista presentarsi a Los Angeles, in
quanto ricercato dalla legge. Dopo Oliver Twist(2004) tratto dall’opera di
Dickens, inizia il suo L’uomo nell’ombra(2009) e lo termina in carcere a Zurigo.
Il torbido passato di Polanski, si può dire, l’ha inseguito e tormentato per
decenni. L’inizio del tutto si colloca nel 1977, quando, a causa di abuso di
stupefacenti, il regista violenta una modella minorenne, di tredici anni,
durante una festa nella villa di Jack Nicholson. La questione, come al solito,
venne palleggiata tra avvocati e Roman se la cava con appena 90 giorni di
reclusione, ma, senza aver scontato interamente la pena, scappa a Londra e poi
Parigi. Avendo la cittadinanza francese non può esser estradato dalla Francia
agli Usa. Nel 2009 viene, finalmente, arrestato a Zurigo condannato a due mesi
di arresti domiciliari. Ora, 2013, esce il suo ultimo film, Venere in pelliccia,
che pare già aver scosso la critica e innescato diverse discussioni. L’indole
maniacale del regista non può esser messa a tacere: a volte genio e follia vanno
a braccetto.

Cielo Astrale
Roman Polanski
E' nato a Parigi il 18 agosto 1933 alle
10.30
Leone Ascendente Bilancia. Luna in Cancro
Carta Astrale
Quando qualcuno ha “stelle fisse” di rilievo nel proprio oroscopo è destinato ad
avere una vita molto movimentata. Questo è il caso di Roman Polanski, uno dei
maggior registi contemporanei, noto anche per la sua vita privata turbolenta e
controversa. Le stelle fisse che dominano la sua vita sono due: Castore e
Polluce, le più luminose della costellazione dei Gemelli. Castore si congiunge
al Medio Cielo (settore della riuscita professionale, del
prestigio sociale); Polluce invece si congiunge alla Luna (popolarità) e a
Plutone (fascino, carisma, creatività). In altre parole, nel tema di Polanski è
scritto a lettere cubitali il suo successo! Tutto questo, però, in quadratura a
Marte (sessualità, ma anche eccessi, intoppi, ostacoli, situazioni di pericolo).
Un Marte che ha causato dolore sia per eventi tragici familiari che per incontri
sessuali discutibili e gravi violenze. Altri pianeti, in questo caso, Urano e
Saturno, aiutano l’astrologo a comprendere la complessità della sfera privata di
Polanski: Urano (ribellione, colpi di scena, separazioni) è collocato nel VII°
campo (il matrimonio), mentre Saturno (prove, ostacoli, privazioni) si trova nel
campo IV (la famiglia, la sfera intima). Da manuale la Luna congiunta a Plutone
nel X° campo: spiega che l’attività professionale di Polanski è legata
all’intrattenimento, al cinema, al film d’azione. Insomma attraverso il mondo
dello spettacolo Polanski può raggiungere traguardi importanti, sia a livello
personale che finanziario! Cambia completamente la musica per quanto riguarda la
vita privata: Marte opposto a Urano (sull’Asse ascendente-discendente) non gli
consente di vivere in modo sereno e tradizionale la vita di coppia. Come è noto,
Polanski è stato sposato tre volte. Il suo primo matrimonio si è chiuso con un
divorzio, il secondo invece è stato caratterizzato da un evento tragico:
l’assassinio della moglie. Negli anni successivi si è messo nei guai per aver
fatto sesso con una minorenne: Venere nel XII° campo, per di più congiunta a
Giove, annunciava già al momento della nascita storie sentimentali complicate,
difficili, con risvolti anche di tipo legale.
Sole Leone (segno maschile) – Luna Cancro (segno femminile). Caratterialmente,
con la Luna Cancro, trova difficile “crescere”, responsabilizzarsi, per non
dover abbandonare i tesori immaginari che la capacità di meravigliarsi e
l’infanzia sembrano racchiudere. Prima o poi la parte solare (quella del Leone)
dovrà prevalere, ma intanto la sua azione è frenata da un bisogno casalingo di
sicurezza, di tranquillità, di disimpegno. Artisticamente questa combinazione è
favorevolissima, perché associa la fertilità dell’immaginazione a una capacità
d’espressione, d’irradiamento, di traduzione dell’informe in forma compiuta. C’è
dell’altro. Dall’oroscopo emerge anche un comportamento narcisistico che non gli
consente di vedere l’oggetto d’amore per quello che è realmente, ma piuttosto…
come un’ombra sfuggente. C’è una esagerata preoccupazione di sé, un desiderio
d’essere al centro dell’attenzione; il suo comportamento è inzuppato di capricci
infantili e di contraddizioni. Fondamentalmente c’è un forte bisogno di
protezione che viene compensato dalla ricerca di realizzazione nel mondo
esterno.
Il futuro
Sembra che non ci sia tregua nella tormentata vita di Roman Polanski: il regista
ha rischiato ancora una volta il carcere e l’estradizione dalla Svizzera per
aver partecipato, di recente, ad un Festival di cinema polacco. Colpa di Marte
negativo. Giove e Saturno, tuttavia, si daranno da fare per impostare in modo
nuovo la sua vita, finalmente tranquilla e serena a partire dall’estate 2014
(fase positiva, magica per tutti i nativi del Leone). Strada facendo sarà
obbligato a fare mente locale, a sistemare una marea di questioni in sospeso (a
cominciare da quelle legali), ma anche a presentare tre nuovi film.
A proposito di cinema: i film in uscita nella primavera-estate 2014 otterranno
grande successo, di pubblico e di critica.
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