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MOVIES AND STARS

 

a cura di Fabio Anfossi

 

 

 

 

Cult Movie

 

 

 

 

IL GIORNO PIU' LUNGO

 

 

 

 

 

 

Titolo originale: The longest day
Paese: Usa
Lingua originale: Inglese
Anno: 1962
Durata: 180 minuti
Colore: Bianco e nero
Genere: Guerra, Storico
Regia: Ken Annakin, Andrew Marton, Bernhard Wicki, Darryl F. Zanuck
Soggetto: Cornelius Ryan (romanzo)
Sceneggiatura: Romain Gary, James Jones, David Pursall, Cornelius Ryan, Jack Seddon
Produttore: Darryl F. Zanuck
Musica: Maurice Jarre, Paul Anka
Fotografia: Jean Bourgoin Walter Wottitz
Scenografia: Ted Haworth, Leon Barsacq, Vincent Korda, Gabriel Bechir


Attori
:


John Wayne: Ten.Col.Vandervoort
Robert Mitchum: Gen. Cota
Henry Fonda: Gen. Roosvelt
Richard Burton: Cap. Campbell
Robert Ryan: Gen. J. Gavin
Rod Steiger: Comandante Genieri
Sean Connery: soldato Flanagan
George Segal: Sala Commando
Curd Jurgens: Mag. Gen. Blumentritt
Werner Hinz: Mar. Erwin Rommel
Paul Hartman: Mar. Gerd Von Runstedt
Robert Wagner: Ranger
Paul Anka: Ranger
Fabian: Ranger
Tommy Sand: Ranger
Richard Beymer: soldato Schultz
Mel Ferrer: Gen. Haines
Jeffrey Hunter: Serg. Fuller
Stuart Whitman: Ten. Sheen
Kenneth Moore: Cap. Colin Maud
Richard Todd: Mag. John Howard
E molti altri...


 

 

 

 

Trama

 

 

Tutto è pronto. Siamo nella notte tra il 5 e 6 giugno del 1944. E’ in attesa quello che sarà ricordato come il più grande sbarco della seconda guerra mondiale, che avverrà la mattina seguente. L’operazione viene battezzata Overlord e quelle 24 ore che seguiranno saranno conosciute con il nome de Il Giorno più lungo, il D-Day; tre milioni di alleati sono in attesa di sbarcare in Normandia. La tensione si percepisce, è nell’aria, e le forze americane, inglesi, francesi e tedesche sono in fermento. Dove avverrà lo sbarco e quando? si chiedono i tedeschi. Come sarà il tempo, quali saranno le difese dei tedeschi nella Francia occupata? Si chiedono gli alleati. Arriveranno i rinforzi e arriveranno in tempo? Si chiede la resistenza francese. Sembra l’inizio del finimondo. Possiamo seguire, per gran parte del film varie operazioni tra loro parallele e sincrone quali: la discesa di alianti in prossimità di un ponte da conquistare, la calata dei paracadutisti presso Sainte-Mère-Eglise e infine lo sbarco vero e proprio che copre diverse spiagge dove la difesa tedesca è minima(Omaha, Utah, Sword, Gold e Juno). Il risultato per gli Alleati, sebbene non manchino le perdite, è positivo e una volta impadronitisi della spiaggia e dei primi paesi nell’entroterra, proseguono nella loro marcia, senza arrestarsi e si dovranno espandere a macchia d’olio fino a liberare l’intera Francia.


 

Critica

 

 

L’attesa del finimondo. Il produttore Darryl F. Zanuck, influenzato e rapito dal romanzo di Cornelius Ryan, decide di immortalare in una foto in bianco e nero, quello che fu, forse, il giorno più atteso dell’intero conflitto mondiale, Il Giorno più lungo. Le riprese vengono condotte da tre registi differenti, che suddividendosi i compiti, girano le proprie scene in ambienti diversi, Annakin in Inghilterra, Marton in America e Wicki in Germania. Il risultato è di una magnitudine eccezionale: nonostante il grosso del film verta sul guerreggiare di differenti reparti in vari teatri di guerra, il vero protagonista è l’attesa. Milioni di uomini si aspettano e temono uno sbarco imminente, da cui non si sa chi ne uscirà vivo e quale sarà l’esito dell’impresa. I tedeschi da una parte, gli Alleati dall’altra. Il tempo stesso sembra fermarsi e le ore si trasformano in un countdown prima del caos. La paura, il dubbio, l’ansia e la impazienza imperversano e veleggiano nell’aria e la tensione che ne scaturisce è tale da potersi tagliare con un coltello. Le brutture della guerra vengono mitigate qua e là da battute di amara ironia o scene di matrice eroica. Punto forte del film è chiaramente l’immenso, titanico, cast che lievita nel film. Si ricordano 44 attori di fama internazionale, dispersi nella mischia e talvolta irriconoscibili nella baraonda generale, tra cui cito: John Wayne, Robert Mitchum, Henry Fonda, Rod Steiger, Curd Jurgens e un giovanissimo Sean Connery. Questo massiccio dispiegamento di “forze” sul set può identificare il film come un record di Hollywood per il maggior numero di attori di fama più o meno nota, giocandosela solo con pochi altri film, come per esempio Il giro del mondo in ottanta giorni. La colonna sonora, epica e propagante, viene composta da Murice Jarre e dal cantante Paul Anka a cui dobbiamo il tema principale della marcia del giorno più lungo, che decorre parallelamente alla quinta sinfonia di Beethoven, motivo d’apertura delle comunicazioni radio della BBC. Due sono gli oscar vinti: migliori effetti speciali e soprattutto miglior fotografia, davvero essenziale per rendere l’imponenza dell’impresa militare in atto. Si ricordano, inoltre, due nominations per montaggio e scenografia, più il Golden Globe come miglior film e il, David di Donatello come miglior film straniero. Senza curarsi della greve ed indigesta propaganda bellica filo-americana, Il giorno più lungo è senza alcun dubbio uno dei più importanti(forse il più importante) dei film cult di guerra mai realizzati, certamente da riporre nell’olimpo dei war movies insieme a Tora! Tora! Tora!, a La battaglia delle Midway, Quell’ultimo ponte e pochi altri. Il 6 giugno del 1944 è diventato leggenda, la leggenda è diventata film.

 

 

Colonna sonora

 

“Tema principale de Il giorno più lungo”

 

 

 

Frasi da ricordare
 

“Le prime ventiquattr’ore dell’invasione saranno decisive

 per gli Alleati e per la Germania… Sarà il giorno più lungo” Erwin Rommel


“Ricordi ogni particolare. Siamo alla vigilia di un giorno di cui la gente

 continuerà a parlare per un pezzo dopo la nostra morte” Comandante Genieri.